giovedì 1 novembre 2012

GIUNI missione extra (03) (solo per il II anno laboratorio gruppo A e gruppo B)

Mercoledì scorso abbiamo concluso il corso. Grazie per l'attenzione (e la pazienza!) mostrata durante le lezioni. Gli ultimi argomenti sono stati purtroppo presentati in maniera davvero sintetica ma spero che l'essenziale sia stato colto. Avevo promesso una attività finale. Vi propongo, come avevo già annunciato, un braistorming (in verità da punto di vista strettamente metodologico sarebbe un'altra cosa ...) finale. All'inizio del corso vi avevo chiesto quale parola o frase può essere associata all'idea di gioco. Vi chiedo di ripetere l'esercizio. Si tratta, per così dire, di evidenziare la dimensione valutativa. Le vostre prime associazioni sono tutte on line, pubblicate come commenti all'apposito post. Se ora le associazioni rimangono le stesse il corso ha solo confermato modi di pensare e vedere che avevate già. Se ci sono dei cambiamenti, forse sono emersi nuovi significati e questa può essere l'occasione per individuarli. Mi rendo conto che come meccanismo valutativo è parziale e discutibile, ma forse può fornire un primo feedback complessivo tanto a ciascuno di voi quanto a me. 
La missione è quindi molto semplice: quale parola o frase associate, al termine del corso, all'idea di gioco?
Si tratta quindi di 1. pubblicare come commento a questo post la vostra associazione, 2. specificare se è diversa da quella precedente, 3. indicare il vostro nome o nickname, 4. indicare il gruppo di appartenenza.
Il punteggio assegnato è di 100 punti.
La scadenza è fissata per il la mezzanotte di domenica 4 novembre. 

43 commenti:

  1. Salve a tutti!
    Sì, per me è davvero cambiato qualcosa; forse sarà banale o forse no, ma le due parole sono comunque cambiate per descrivere:
    1) Un termine o una frase da associare al termine gioco dal vostro punto di vista: Vita.
    2) Un termine o una frase da associare al termine gioco dal punto di vista che ritenete sia proprio di chi insegna: Far imparare in modo coinvolgente e divertente.
    Dunque, sono cambiati entrambi i termini e nel secondo, anche se ho di nuovo utilizzato il concetto di divertimento, di sicuro non si può ritenere che esso sia l'unico strumento per far apprendere al meglio gli allievi le varie argomentazioni di studio.
    Lupo solitario,
    Gruppo A

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  2. 1. Gioco: azione libera e volontaria che determina la creazione di un tempo e uno spazio propri e sfugge alla dimensione strumentale (si gioca per divertirsi).
    2. Il gioco per l'insegnante non dovrebbe essere soltanto un "trucco didattico", ma uno "stato della mente" in cui ci si mette in gioco.
    Per quanto riguarda la prima associazione, c'è stato un cambiamento, in quanto, grazie al corso, sono riuscita a trovare una definizione maggiormente completa ed esaustiva sul gioco, mettendo in risalto non solo l'associazione gioco-divertimento, ma anche altre caratteristiche quali la libertà e la creazione di un tempo e di uno spazio diversi dalla realtà.
    Per quanto riguarda la seconda associazione, c'è stato un cambiamento ancora più radicale.Infatti, mentre precedentemente avrei definito il gioco come un mediatore didattico, grazie al corso ho capito che è qualcosa in più di un semplice strumento e che la scuola non dovrebbe essere un posto, ma uno "stato della mente" dove l'apprendimento possa avvenire in ogni momento, sotto ogni circostanza. Infatti, la scuola e la classe si reggono su una specie di gioco che adulti e bambini giocano insieme.

    Daiana Panichella, II anno, gruppo B

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  3. Buongiorno, anche per me è cambiato il modo di pensare ai termini associati.
    1) socializzazione e un modo per conoscere le regole del mondo
    2) un modo diverso di imparare.
    La prima associazione è molto diversa dalla prima, la seconda invece è piuttosto simile alla precedente. La prima visione è cambiata perché prima pensavo bastasse solo un pò di fantasia per giocare, invece ora mi rendo conto che il gioco è molto di più per un bambino. É il modo con cui può rapportarsi al mondo e capire le sue regole, come se fosse una sorta di allenamento per il futuro.

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  4. Ciao a tutti! =^-^=
    Le mie due associazioni riguardanti il gioco, più che cambiate si sono arricchite!
    1.Divertimento,ma anche strumento per esprimere se stessi, per socializzare e per soddisfare alcuni bisogni;
    2.Momento di relax e strumento utile all'apprendimento.

    Orangeneko
    Gruppo A

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  5. Buon pomeriggio :-)
    A conclusione del corso ho avuto modo di approfondire ed ampliare le mie associazioni riguardanti la dimensione del gioco.
    1. Si,liberare la mente attraverso il gioco ma non solo gioco inteso come passatempo o momento di svago ma soprattutto gioco come luogo e momento privilegiato dell'educazione.
    2. Cooperazione e regole che favoriscono la socializzazione attraverso cui il bambino consolida la propria identità. Per l'insegnante il gioco è un prezioso e valido alleato grazie al quale può indirizzare la propria attività didattica nella giusta direzione.
    Buon fine settimana ;-)

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  6. Salve a tutti,
    dopo aver seguito tutto il corso sono giunta ad una conclusione:
    1)la definizione di gioco dal mio punto di vista è cambiata, poichè analizzando diversipensieri di vari autori ho capito che una vera e propria definizione ogettiva di gioco non esiste, ma ci sono solo tante e diverse definizioni soggettive che ognuno di noi da dopo varie esperienze relative al gioco.
    2)invece, la definizione di gioco dal punto di vista dell'insegnante non è variata molto. Come già riportato nel post d'inizio corso: il gioco dovrebbe essere un modo per capire la realtà circostante in maniera più semplice e creativa, cercando di dare alla mente la possibilità di uscire dagli schemi tradizionali.
    CAROLINA CHIARAVALLE
    nickname:Carol poppins
    II anno gruppo A

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  7. Salve a tutti :)
    All'inizio del corso le parole che avevo associato al termine 'gioco' sono state le seguenti:
    1. Spensieratezza
    2. Collaborazione
    Devo ammettere che dopo questo corso mi sono resa conto che il termine 'gioco' abbraccia vastissimi temi e concetti di cui non immaginavo neanche l'esistenza di un legame, quindi sono davvero soddisfatta di avere 'aperto gli occhi' riguardo a molti aspetti che avrei sicuramente 'trascurato'.
    Il primo termine che ho associato è stato 'spensieratezza' che durante il corso è stato ben trattato ed ha ampliato e confermato molto il mio pensiero, perché come abbiamo potuto vedere: ' il gioco comandato non è più un gioco', deve essere un atto libero e spontaneo per il bambino :)
    Riguardo al secondo termine ( collaborazione), c'è stata una nuova riscoperta poiché abbiamo visto come il gioco serve alla socializzazione con gli altri, ma c'è un aspetto da non sottovalutare che si lega molto bene alla collaborazione: l'agon, ampiamente trattato e presentato.
    Inoltre sono soddisfatta di come siano stati tratti i nostri 'cari e vecchi' giochi, ovvero i famosi giochi che considero 'ever green' che nel tempo rischiano di essere 'sostituiti' dai nuovi giochi elettronici :)

    Minù
    II anno, Gruppo A

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  8. Salve a tutti!!!!
    Le mie due associazioni riguardanti il gioco si sono sicuramente arricchite.
    1) ENTUSIASMO.
    C'è stato un cambiamento. Sono riuscito a trovare una definizione più completa del gioco dove oltre all'entusiasmo ritengo importanti anche altre caratteristiche come la libertà, la socializzazione e il valore del gioco per il bambino, il modo in cui può rapportarsi al mondo.
    Gioco come momento importante per l'educazione.
    2) COSTRUTTIVO.
    Anche nella definizione del gioco dal punto di vista dell'insegnante c'è stato un cambiamento dove al termine costruttivo si possono associare la cooperazione e la socializzazione, importanti per la formazione dell'identità del bambino.
    Può essere un modo diverso di insegnare dando importanza alla creatività per capire la realtà che ci circonda.

    Come Stardust.
    II anno Gruppo A

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  9. Salve a tutti!
    La mia "visione" ludica è diciamo sì, cambiata o meglio ampliata. Ciò che mi viene in mente ora è la parola Costruzione. Il gioco, di tutti i modi possibili ed immaginabili, è una costruzione.. una costruzione da parte di chi apprende e da parte di chi insegna.
    Esso è svago, entusiasmo, ragione, sfida, ruolo, ma in ogni caso equivale sempre a tanti mattoncini che formano una grande cosa in base al contesto a cui si fa riferimento. Dunque, un qualcosa che si costruisce e che può, limiti permettendo, costruire chi lo pratica attivamente e passivamente.

    Nennella
    II anno, gruppo A

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  10. È stata confermata la mia idea di gioco come esperienza complessa e multidimensionale.
    Le tante parole che mi sono venute in mente, all’inizio e alla fine delle lezioni, sono tutte pertinenti ma parziali rispetto a questa complessità, che è stata efficacemente rappresentata dalle nuvole create con Wordle.
    Le parole che ho scelto e che confermo esprimono più delle altre il mio personale “punto di vista”, ciò che il gioco è stato per me in quanto giocatrice in tutte le età della mia vita (con-divisione) e come valuterò il gioco nel mio futuro da insegnante (un mezzo di espressione).
    Queste erano, infatti, le mie associazioni:
    1. AMICI, sia vecchia sia nuovi
    2.RISORSA, per comprendere il “mondo di cose” che c’è in ognuno di noi.

    Francesca Finamore
    Magnolia
    II anno – Gruppo A

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  11. Salve a tutti!
    Dopo aver seguito il corso la mia idea di gioco è cambiata:
    1) Gioco come "oasi della gioia";
    2) Gioco dal punto di vista dell'insegnante "legame e scoperta".

    Il gioco come oasi della gioia (Eugen Fink) è una della frasi che più mi ha colpita all'interno del corso. Ho scelto questa citazione per descrivere il gioco perché mi ha fatto pensare alla mia esperienza di animatrice. Ci sono bambini con genitori che lavorano tutto il giorno, altri i cui genitori sono separati e altri bimbi a cui è scomparso un genitore... Tutti loro però riescono a estraniarsi dal mondo nel momento in cui iniziano a giocare. Basta costruire un castello di sabbia per sognare di vivere in un'altra realtà!
    Dal punto di vista dell'insegnante, all'inizio del corso ho definito il gioco come "mezzo" per far apprendere divertendo, ora credo che a ciò si possa aggiungere l'idea di utilizzare il gioco come un "legame", infatti il gioco permette ai bambini di socializzare tra loro. Inoltre permette di creare con noi (futuri) insegnanti un legame di fiducia e di scoperta, molte volte infatti basta osservarli mentre si gioca con loro per scoprire aspetti nascosti.

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  12. Buona sera a tutti:-)
    Durante il corso,il mio modo di vedere il gioco è cambiato,ecco in che modo:
    1)A inizio corso,al quesito "Cos'è per me il gioco" ,
    risposi che: il gioco è un'attività ludica dove vengono alternati
    momenti di divertimento a momenti serietà,in quanto esso
    è composto anche da regole.A fine corso potrei aggiungere a
    tale mio pensiero che non è possibile dare una ed una sola
    definizione al termine gioco,in quanto esso contiene in sé più
    definizioni.Potrei iniziare dal correggermi sulla questione delle regole
    ;infatti,un gioco,può contenere o meno delle regole in quanto vi
    sono giochi strutturati e semi strutturati.O ancora il gioco può
    essere materiale (ad esempio se si gioca con una bambola o con una macchinina)
    o immateriale (come accade ad esempio nei giochi di ruolo,
    dove il bambino imita delle azioni svolte dai grandi o comunque
    esce fantasticamente dalla propria persona per rivestire un altro ruolo.Il gioco ha comunque tante altre caratteristiche.
    2)Per quanto riguarda invece il quesito "Da insegnante cos'è il gioco e come dovrebbe essere il gioco" ,dove io risposi che il gioco dovrebbe avere la finalità di insegnare divertendo,potrei dire che la mia visione non è cambiata.

    EMILIA D'AMORE
    nickname: zizi
    II anno,gruppo A.

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  13. All'inizio del corso le mie definizioni di gioco erano:1) Il gioco è utile per abituare/ insegnare ai bambini come bisogna comportarsi nella società (Giochi di Ruolo) e per alleviare i momenti di stress.
    2) Il gioco dovrebbe essere mirato ad aiutare l'integrazione e l'apprendimento.
    Alla fine del corso: aggiungerei che il gioco è una fondamentale tappa dello sviluppo multidimensionale, delle norme sociali, di socializzazione, di messa in discussione di se stessi e di divertimento. La mia associazione non è cambiata, ma si è accresciuta.
    Papisha II anno gruppo B

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  14. Ciao 
    nel primo brainstorming ho scritto che il gioco secondo me è “ritornare bambini a qualsiasi età” bhè diciamo che la mia idea non è cambiata bensì si è rafforzata! Dopo aver seguito il corso di Metodologia del Gioco e dell’Animazione ho appreso quanto fosse vasto il discorso sul gioco e come gli studiosi non siano riusciti a dare ancora una definizione ultima sul gioco. Il professor Bruni a lezione ha detto “finché c’è gioco, c’è vita” penso che questa frase sia fortemente veritiera in quanto fa parte della vita di ognuno ritornare a giocare e lasciar x un momento il caos della vita. Gioco = Vita
    allerim II anno, gruppo A

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  15. La mia visione di gioco, più o meno, rimane la stessa: forse un pò rafforzata!
    1) Il gioco permetto lo sviluppo cognitivo, emotivo e fisico. Aiuto a sviluppare il pensiero, a intensificare e capire i rapporti con gli altri e a rafforzare il fisico. Quindi, gioco come attività fondamentale per capire la vita! Palestra di vita, dove ci si allena per affrontare la realtà.

    2) L'insegnante deve rendere le attività scolastiche piacevoli e interessanti. Deve, tramite il gioco, stimolare il piacere di apprendere con metodi creativi con cui stuzzicare il pensiero!

    Trinity, II anno (GRUPPO B)

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  16. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  17. Il gioco è vita ed è vitale; credo che esso sia l'attività che per eccellenza insegna a comunicare.
    Il valore che davo al gioco non è cambiato poichè permette di decentrarsi, sperimentando la propia capacità di entrare creativamente in contatto con l'Altro.
    Attraverso il gioco infatti la curiosità, il desiderio di scoprire, di esplorare, permette di aprirsi al confronto e allo scambio di idee sviluppando anche competenze affettive e relazionali.

    Valentina D'addabbo
    puffetta
    II anno, gruppo A

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  18. 1.IL GIOCO PER ME:
    Ho deciso di modificare l'associazione che avevo attribuito al gioco nel brainstorming iniziale e sono arrivata ad una nuova definizione: il gioco è una seria sperimentazione della propria personalità, dettata da un voluttuoso panico.


    2.IL GIOCO DALLA PARTE DI CHI INSEGNA:
    Il gioco è un'attività fondamentale, in quanto permette a tutti gli alunni, anche ai più introversi, di risolvere con più facilità un problema, produrre idee originali, favorire la creatività, la spontaneità e l'espressività, coinvolgendo corpo e mente. Il vero apprendimento si realizza nel momento in cui si mette in gioco la propria identità. Come avevo già accennato nel brainstorming iniziale, credo che uno degli strumenti di apprendimento più efficaci che favoriscono la sperimentazione della personalità e di cui ogni insegnante dovrebbe servirsi sia il gioco di ruolo, la simulazione, l'immedesimazione. Per una effettiva comprensione da parte dell'alunno, spesso non sono sufficienti le semplici spiegazioni teoriche del docente; la drammatizzazione di un determinato argomento, invece, può risultare più efficiente. Il role playing è, dunque, una delle poche tecniche capaci di "sconfiggere" l'apprendimento mnemonico a favore di un reale apprendimento. Rappresenta, inoltre, uno stimolo per conoscersi meglio e creare coesione all'interno del gruppo classe. In merito al gioco dal punto di vista di chi insegna, dunque, il mio pensiero rafforza i concetti già espressi nel brainstoming iniziale.

    Bohemian Rhapsody, II anno, gruppo B

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  19. Ciao a tutti!!
    Io nel primo brainstorming ho scritto che il gioco è socializzazione e strumento di apprendimento per i bambini per cui gli insegnanti devono condurli molto spesso a giocare. E' vero...rimango sempre della mia idea ma anzi voglio rafforzarla con quello che ho appreso dal corso relativo a ciò.
    Il gioco è un momento indispensabile per la vita umana in cui si elargisce gioia e libera l'uomo dalla routine quotidiana.
    E come disse Fink: "il gioco somiglia un'oasi di gioia" cioè è come sentirsi su un altro mondo dove la vita appare più leggera e più felice.
    Come ho detto è anche uno strumento di apprendimento e socializzazione in quanto permette di superare quell'egocentrismo tipico della prima e seconda infanzia:rafforza le relazioni con gli altri bambini,sviluppa la mente e l'emotività(come ad esempio il "gioco di ruolo").

    Score Gina II Anno GRUPPO B

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  20. Salve a tutti!!!
    Inizialmente le mie idee sul gioco erano le seguenti:
    1) Un termine o una frase da associare al termine gioco dal vostro punto di vista: Un modo per apprendere un qualcosa in maniera spensierata e divertente.

    2) Un termine o una frase da associare al termine gioco dal punto di vista che ritenete sia proprio di chi insegna: Approfondire aspetti che possano permettere al bambino di apprendere, un argomento difficile, in maniera simpatica ed efficace

    ora,però dopo il corso,ho acquisito delle nuove conoscenze...infatti ,per quanto riguarda il termine gioco mi rifaccio a Huizinga che sosteneva:
    GIOCO=
    1SUPERFLUO DELLA FORZA VITALE,SCARICO DI ENERGIE
    2 IMITAZIONE
    3 BISOGNO DI RILASSAMENTO
    4 ESERCIZIO PREPARATORIO
    5 ALLENAMENTO ALL'AUTOCONTROLLO
    6 SFIDA
    7 ANSIA DI DOMINARE O DI CONCORRERE
    8 EVACUAZIONE DI ISTINTI NOCIVI
    9 APPAGAMENTO
    Insomma seppur divertente pur sempre un ''ἀγών''

    PER quanto riguarda il gioco dal punto di vista dell'insegnante
    trovo ancora che sia un modo divertente per far apprendere all'alunno un qualcosa,un argomento in modo semplice e spensierato...così facendo gli alunni si divertono e trovano coinvolgente e stimolante un'attività simile e gli insegnanti si sentono soddisfatti.

    Νίκη II anno
    gruppo B

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  21. Buongiorno a tutti!!!
    All'inizio del corso avevo affermato che il gioco è spensieratezza ma adesso mi rendo conto che questo termine è davvero riduttivo.
    Innanzi tutto è difficile dare una definizione unica per descrivere il gioco in quanto anche questo è riduttivo. Da quello che è emerso a lezione penso che il gioco sia un momento per scaricare le tensioni giornaliere e per catapultarti anche se per poco in spazio e tempo lontani dal nostro. E' un'oasi nel deserto dove l'oasi, luogo per rinfrescarsi, è il gioco e il deserto è la vita piena dal "caldo" degli impegni e delle preoccupazioni.
    Il gioco serve per imparare ad utilizzare nel modo migliore l'ansia di dominare, di competere e a promuovere l'autocontrollo e
    la giusta competizione.
    Buona domenica a tutti!!

    Atir
    II anno gruppo A


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  22. Le mie due associazioni all'inizio del corso erano:
    1 Per me il gioco è un momento di svago
    2 Dal punto di vista di chi insegna, il gioco è o dovrebbe essere un momento per imparare divertendosi, un modo per scoprire e/o dimostrare proprie o altrui competenze.

    Al termine del corso posso dire che queste mie considerazioni sul gioco si sono rafforzate ma si sono anche modificate:
    1 Per me il gioco è anche libertà
    2 Dal punto di vista di chi insegna è anche un modo divertente per insegnare a rispettare le regole, ma soprattutto un motivo per esercitarsi a "mettersi in gioco" nella vita.

    sister

    (II anno gruppo A)

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  23. 1.GIOCO come libera genialita'
    2.GIOCO come modus operandi dell'insegnante

    Nella prima associazione ho dato al gioco una dimensione profonda ed intensa definendolo come momento di piena spontaneita', puramente catartico di cui ogni individuo gode e attraverso il quale si creano i presupposti del processo conoscitivo ed educativo che deve coinvolgere in modo olistico ogni persona.

    Nella seconda associazione e' l'insegnante con tutta la sua inventiva che deve utilizzare il gioco come strumento idoneo a cooperare con il soggetto creando i tempi e gli spazi di un percorso educativo e conoscitivo adeguato all'esigenze alla personalita' e all'ambiente che influenza in modo prepotente l'esperienza personale e sociale di ogni individuo.

    Mariangela Dimolfetta gruppo II A

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  24. Il gioco sembra un ventaglio che si apre...da un unico elemento ne compaiono diversi, come i diversi significati che racchiude realmente..Tanti generi, tanti modi, tanti scopi ma tutti sicuramente interessanti, didattici perché giocando c'è sempre qualcosa che acquisisci!
    Questa è la premessa della mia interpretazione di gioco che, terminato il laboratorio, risulta ancora più ampia di come immaginavo. Infatti, pur confermando la prima definizione, ho realizzato nuove riflessioni ampliando il concetto da entrambi i punti di vista. Sì, come ho già detto, il gioco dà soddisfazione e coinvolge notevolmente, ma è anche un modo di conoscere e capire davvero le regole “del mondo”, socializzando e riflettendo. Anche dal punto di vista di chi insegna, (da un po' di tempo ho il piacere di fare questa esperienza) considero il gioco un'attività di rafforzamento di quanto appreso. Giocando, l'alunno impara e riesce a fissare più facilmente ciò che si vuole. Dunque, il gioco è “un momento speciale dell'educare” e non bisognerebbe mai farne a meno!

    Trilly (II anno gruppo B)

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  25. MISSIONE 3 EXTRA
    Nel brainstorming iniziale le mie definizioni di gioco erano:
    1. Divertimento.
    2. Libera espressione.
    Alla fine del corso le due definizioni si sono arricchite, quindi il gioco non solo come divertimento ma anche: socializzazione, mettersi nei panni dell’altro e mettersi in discussione.
    Dal punto di vista di chi insegna è un modo per facilitare l’apprendimento.

    Daisy II anno gruppo B

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  26. Prima che iniziasse il corso, dovendo dare una definizione generale della parola Gioco e una definizione del gioco dal punto di vista di chi insegna, focalizzai la mia attenzione sull'importanza della socializzazione. La mia visione dopo aver frequentato il corso non è cambiata, ma posso dire che si è arricchita.
    Senza quindi tralasciare l'aspetto "sociale", che per me è importante, direi che:
    Il Gioco è libero, coinvolgente ed è tutto ciò che circonda la nostra vita. (Anche se noi, il più delle volte non ne siamo consapevoli.)
    Per quanto riguarda il punto di vista dell'insegnante credo che sia "mettersi in gioco" la parola chiave.

    Lady Integra
    II anno - Gruppo A

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  27. Salve,
    nello scorso brainstorming definii il gioco come "qualcosa di divertente da fare da soli o con gli altri". Mi rendo conto ora, dopo il corso, che definire il gioco semplicemente come qualcosa di divertente è molto riduttivo. Credo che il gioco sia un'attività costituita da una molteplicità di aspetti e dimensioni che non può essere risolta definendola semplicemente divertente, perchè si, il gioco molto spesso e sopratutto per i bambini è divertente, ma esso non riguarda solo i bambini e non sempre è divertimento ma è anche competizione, abilità, vertigine, fortuna, imitazione...
    Per quanto riguarda il gioco dalla prospettiva di chi insegna, scrissi che per me era "imparare divertendosi". Penso che il gioco può essere utile nell'insegnamento perchè giocando i bambini sperimentano in prima persona e quindi possono in questo modo trovare connessioni con ciò che apprendono.
    Veronica Bonelli alias Lara Croft
    II anno gruppo A

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  28. Il gioco è divertimento e non solo.
    Attraverso il gioco si impara a rispettare le regole e gli altri; è utile per socializzare, per conoscere e farsi conoscere.
    Il gioco è libertà e creatività perchè ci permette di immaginare situazioni e contesti che nella realtà non esistono quindi funge da "palestra" per la realtà, è un modo per iniziare ad approcciarsi ad essa.

    Addolorata Dantone
    II anno gruppo A

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  29. Al termine del corso ho reso salda ancor di più l'idea che avevo relativa al gioco. Associo quest'ultimo alla socializzazione. Saper socializzare è fondamentale e di conseguenza favorisce l'apprendimento,il progresso sociale poichè il gioco unisce tutti indistintivamente.Esso è un momento davvero importante che nessun insegnante deve sottovalutare o ritenere inutile. Fa bene alla mente, al corpo e all'animo di ciascuno di noi. ;) ciao a tutti !!!

    Robusto luigia pia
    nickname Zoe
    2 anno gruppo b

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  30. salve a tutti all'inizio del corso le mie prime 2 associazioni erano:
    1 interagire
    2 aiuta i bambini a socializzare tra di loro
    per quanto riguarda la prima associazione penso che il gioco non si possa definire solo come interazione ma pervade molteplici attività del bambino ad esempio attraverso il gioco apprende il linguaggio, manifesta emozioni e sentimenti, relaziona...
    invece per la seconda associazione penso che l'insegnante con la sua inventiva deve creare i giochi costruttivi per la propria attività.
    blondgirl007 II anno gruppo B

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  31. Dopo il corso di metodologia del gioco e dell' animazione, la mia idea di gioco,in fin dei conti, non si è modificata, perchè continuo ancora a pensare al gioco come divertimento e liberazione dai problemi quotidiani,ma si è evoluta. Ora,infatti,penso che, oltre a tutto questo, il gioco è un' azione volontaria(altrimenti non si può parlare di gioco), con regole condivise, che può provocare sentimenti diversi nei partecipanti a seconda del gioco e della tipologia di gioco che si sta svolgendo.
    Nel contesto scolastico il gioco potrebbe essere utilizzato come un meccanismo divertente e creativo per facilitare l'apprendimento anche perchè attraverso l'azione che si può imparare più facilmente.
    2 anno gruppo B

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  32. Salve a tutti!
    Mantengo le associazioni relative al primo brainstorming.
    Confermo che il gioco per me è stato ( durante il laboratorio ) ed è un'EVASIONE MENTALE dalla vita frenetica di tutti i giorni,e sono convinta sempre più che per l'insegnante può essere un efficace MEDIATORE nell'acquisizione di concetti da parte dei b/ni unendo così alla finalità ricreativa, quella didattica ed educativa.Il gioco, infatti se vissuto come tale impegna e diverte nello stesso tempo.
    Huizinga a proposito sostiene che “il gioco vincola e libera".

    Amazon, II anno (gruppo B)

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  33. Salve a tutti!!
    All'inizio del corso abbiamo svolto l'attività del brainstorming per dire il nostro parere su cos'è il gioco. Io mi espressi così: giocare è aprire la mente all'immaginazione e alla fantasia, perché basta poco per giocare e divertirsi. Ma alla fine del corso ho capito che non c'è una vera e propria definizione di gioco, e questo perchè giocare è una dimensione molto ampia che non si può spiegare con poche parole. Un elemento essenziale del gioco è lo "spirito d'imitazione". Giocare è un vero e proprio allenamento che il bambino compie inconsapevolmente per avvicinarsi ed adattarsi alla società degli adulti. Giocare per il bambino è una cosa seria! Infatti il bambino impegna tutte le sue abilità e la sua creatività e per riuscire nel gioco dà il massimo di sé, proprio come fa l’adulto nelle attività lavorative. Non meno importante è l’elemento “emozionale”, inteso come piacere di far parte del gruppo, di partecipare al gioco, di sentirsi protagonista della gara, di mettersi alla prova e di riuscire a superare le difficoltà. La soddisfazione di riuscire a vincere gli ostacoli arrivando a trasformare sensazioni ordinarie in sensazioni piacevoli e gratificanti aiuta il bambino a crescere e a sentirsi più sicuro delle sue capacità. Soltanto nel gioco è possibile per l’uomo essere veramente libero. A mio avviso giocare non è solo un trucco didattico per tenere a bada i bambini nell'ultima ora del sabato, ma costringe alla parità perché a tutti i giocatori sono state impartite le stesse istruzioni e siccome il gioco può esistere soltanto nel rispetto delle regole è uno strumento importantissimo che educa al rispetto, alla socializzazione, alla partecipazione, all'impegno, alla comprensione e alla comunicazione con gli altri.

    http://giocanimando.blogspot.it/2012/11/il-gioco-missione-extra-03.html

    Miriam Lamelza
    II anno gruppo A

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  34. Ciao a tutti!!!
    Credo si poter confermare le parole utilizzate nel primo brainstorming: 1 scoperta; 2 socializzazione/apprendimento.
    Con "scoperta" intendo scoperta di sé, dell'altro e dell'ambiente in cui si vive e durante il corso abbiamo parlato della creazione di tempi e spazi paralleli, di avatar ecc. Per quel che riguarda la seconda associazione, continuo a sostenere che il gioco sia una delle occasioni più grandi per poter entrare in contatto con gli altri, condividere esperienze, conoscersi, confrontarsi e tanto altro e se si riesce a rendere tutto questo un efficace strumento per l'apprendimento ben venga! Utopia? Mi auguro di no!
    In ogni caso la mia idea di gioco si è sicuramente arricchita grazie anche al "contatto" con autori che, se pure in maniera diversa, hanno trattato di gioco e hanno cercato di coglierne l'essenza. Il corso mi ha dato sicuramente la possibilità di riflettere in maniera più puntuale sull'idea di gioco inteso nella sua globalità e non attribuendolo soltanto all'età dell'infanzia!
    Buona serata a tutti!
    Alice in wonderland, gruppo A, II anno.

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  35. A inizio corso la mia idea di gioco era: spensieratezza, dare sfogo alla fantasia e all'immaginazione. Ora penso che, essendo il gioco un fenomeno complesso,non è possibile dare un'unica definizione.Gioco significa libertà, spontaneità, disinteresse ed è un'attività di fondamentale importanza per la crescita e la formazione del bambino. Attraverso il gioco infatti il bambino impara ad essere creativo, a relazionarsi e a scoprire se stesso.
    Per quanto riguarda il gioco dal punto di vista dell'insegnante il mio pensiero è rimasto invariato: attraverso il gioco si apprendono nuove conoscenze,si sviluppano le capacità cognitive e la capacità di relazionarsi e socializzare.
    SbiruLù
    gruppo A

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  36. Buona sera a tutti!!:)
    Prima di iniziare il corso di metodologie del gioco e dell'animazione la mia idea relativa il gioco era quella di divertimento. Con il passare del tempo e l'acquisizione di nuove conoscenze ho capito che questa visione seppur giusta è molto riduttiva. Il gioco infatti coinvolge vari aspetti come la socializzazione, la competizione e l'imitazione. Dunque l'insegnante dovrebbe utilizzare il gioco come piacevole strumento di insegnamento, per fare interagire e socializzare tra loro i bambini e infine per fare emergere le loro capacità e la loro creatività.
    Non posso quindi confermare il mio pensiero in quanto il gioco va considerato in una prospettiva molto più ampia, in cui tutti gli aspetti sono importanti e non trascurabili.

    http://giocosenzafrontiere.blogspot.it
    Nickname:iluig
    II anno-Gruppo A

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  37. Salve a tutti, io personalmente non rinnego le parole che avevo utilizzato nel primo brainstorning,ossia ENTUSIASMO e COINVOLGIMENTO, LIBERA ESPRESSIONE; credo che il gioco abbracci molti ambiti e non debba limitarsi solo a determinate cose. Credo inoltre
    che non ci posso essere un unica e precisa definizione di gioco, però ne ho due per me che racchiudono il significato di gioco:
    1 "per me il gioco è...." : ARTE
    2 "da insegnante il gioco dovrebbe essere..." METTERSI IN DISCUSSIONE.

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  38. Eccoci di nuovo qui....all'inizio del corso specificai nel primo brainstorming che per me il gioco fosse 1-INVENTIVA E 2-COOPERAZIONE/SOCIALIZZAZIONE. Credo di poter confermare queste ultime anche adesso! Inventiva perchè un gioco potrebbe anche nascere dal nulla...da un semplice oggetto,in fin dei conti possiamo essere noi i creatori,i bambini...senza seguire degli schemi o regOle già predefinite; cooperazione perchè dà modo al bambino di conoscere e farsi conoscere innanzitutto ed inoltre di poter condividere i momenti di gioco con amici e compagni, importante è anche il "POTER CONTARE SU QUALCUNO" anche quando si gioca!! Tita GRUPPO A

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  39. Salve a tutti, io penso che nel primo brainstorming la mia conoscenza riguardo al gioco era minore, quindi sicuramente mi sono arricchita e ho ampliato le mie conoscenze!
    ora penso questo:
    1) Il gioco nelle sue forme primordiali è un'attività fine a se stessa con delle regole precise, permeata di gioia e tensione.
    2) Penso che come insegnante il gioco possa essere utilizzato per la crescita culturale, sociale, percettiva e psicologica dei bambini.

    Nickname: Gloria_LA , Gruppo A

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  40. Salve a tutti! (Professore scusi il ritardo imperdonabile, ma ho avuto problemi di connessione!)
    Il mio brainstorming precedente era:
    1. Per me il gioco è imparare a stare insieme agli altri e imparare l'uno dall'altro.

    2. Nella scuola il gioco dovrebbe fare in modo di suscitare la curiosità degli alunni e spingerli a partecipare autonomamente, senza il bisogno di essere coinvoli o chiamati singolarmente a partecipare.


    Adesso, il brainstorming aggiornato è:
    1. Ovviamente ho confermato la mia idea che il gioco sia un modo per stare insieme e imparare dall'altro, ma dall'altra parte ha anche diverse dimensioni (come ci dice Caillois) che fanno emergere ognuna una qualità diversa.
    Ad ogni modo il gioco continua ad essere un modo di svagarsi, ma a volte può essere una sfida con sé stesso o con altri, che permette l'emergere di qualità nascoste.
    2. Per quanto riguarda il gioco e l'insegnamento, non ho potuto rimanere indifferente ai giochi di Rodari e Munari: divertenti, ma allo stesso tempo intriganti.
    Quindi come insegnate vorrei davvero che il gioco permettesse ai miei alunni (anche i più timidi) di 'emergere', ma allo stesso tempo vorrei che capissero che giocare non vuol dire solo rincorrersi, giocare a calcio.... ma vuol dire anche ''usare il cervello'', perchè esistono giochi che permettono di sviluppare delle competenze a livello intellettuale, che permetteranno poi al bambino di apprendere più facilmente.
    Di conseguenza mi piacerebbe far capire loro che ''giocare con la mente'' è divertente e aiuta l'apprendimento.

    viaggiatricestanca
    II anno
    Gruppo A

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